domenica 28 marzo 2010
respiri di una mattina di marzo
ieri - venerdì - crollati chi in branda chi su una poltrona a sonnecchiare dopo una giornata frenetica, si pensava d'esser troppo stanchi per venire qui.
Ma a notte tarda la riscossa: sistemate ad occhi chiusi in macchina le masserizie solite, ustionati dal caffè bevuto quasi ancora nella macchinetta, dalla città addormentata e nebbiosa si parte per la Valle di Casìes.
Diàmine: in due ore si sarebbe lì, sotto il piumino, pronti per un bel sonno e il mattino si sarebbe pronti a lumare i crocus e chissà cos'altro la ritrosa primavera avrebbe offerto.
Nebbia leggera in banchi, lungo il primo tratto: strada noiosa e lucente per la pioggia. Anzi per la grandine, che attraversiamo perplessi formulando scongiuri per gli agricoltori.
E poi, più su in Cadore, l'incanto: basse nubi filanti, in transito e in evoluzione, illuminate, nel cielo altrove terso, dal chiarore di una luna quasi piena. E le montagne, le Dolomiti più belle, bianche di una neve appena scesa.
Così tutto il Cadore e poi, dopo Cortina - una lepre marzolina procede per qualche tempo con noi lungo la strada - il bosco fatato e luminoso di neve e di luna.
Alle tre di notte, arrivati a casa, esco con la fida pila sul prato nostro: poca neve gelata a marezzare l'erba, d'intorno i boschi e il paesaggio scintillante, il cielo terso e stellato. "Domani chissà che giornata" mi dico prima di scivolare nel sonno.
Domani, oggi, è questo volo di rondine, il crocus bianco, la neve che evapora dai pascoli.
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4 commenti :
orgogliosa di una fratella così.......................................
anch'io lo sono! ♥♥♥
che spettacolo capona mia cara, che spettacolo le tue foto
Grazie, e ... che spettacolo questa luce, questa natura!
Una volta di più mi rallegro per la fortuna di esser qui.
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