Da quando ho esperienza di questo piccolo giardino montano, in una zona dagli inverni molto rigidi, in cui il terreno gela in profondità, attendo il disgelo, che tarda fino ad aprile, spiando ogni giorno le prime avvisaglie di primavera.
Le spio proprio, a partire dalle eroiche, piccole piante che ormai colonizzano liberamente i nostri muretti di sostegno, così laboriosamente messi in opera durante gli impegnativi mesi estivi.
Mentre tutti ormai fotografano alberi in fiore e prati verdi, io vedo ancora neve nella parte meno soleggiata della valle, prati color ocra ricoprono i pendìì meglio esposti, isole di neve gelata, quando non ghiaccio trasparente, resistono in giardino da me.
L'esperienza mi ha insegnato che è meglio scalfire la coltre ghiacciata, appena possibile, e ridurla in schegge, che dispongo sulle pietre dei muretti, a colare vicino a qualche bisognoso ginepro, ancora in divisa invernale, spenta. Le farfalle - le prime! - sembrano apprezzare il drink e se ne servono, indugiando sul terreno umido, per poi scaldarsi al sole, sul legno della staccionata.
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